Il panino e l’accordatura standard. Teorema della comodità.

Che la chitarra vada accordata partendo dal Mi e arrivando al Mi passando per un La un Re un Sol e un Si è una convenzione comoda. Nel tempo si è giunti a constatare che per ottenere in maniera ergonomica dei suoni familiari, questa fosse la soluzione migliore. Le dita per passare da un accordo allegro ad uno triste si spostano di pochissimo , producendo cambiameni incredibili passando da modalità chiamate MAGGIORI a MINORI con il comodo spostamento di mezzo centimetro di un solo dito fra le cinque a disposizone.

Direi che è una conquista.

Ma è comoda

Il panino pure nasce come pranzo portatile: comodo.

La sua funzione primaria è quella di sostituire un pasto fatto di carboidrati , vitamine e proteine con un oggetto non troppo più grande delle proprie mani né troppo pià grande di una bocca media. Il sopra e il sotto di pane evitano che ci si sporchi col ripieno, la forma compatta permette di posizionarlo nei posti più impensati.

La funzionalità a volte si sposa con l’invadente piacere dell’utenza e quando succede è un tripudio.E’ come il perfetto oggetto di design: funzione e fruizione sono ai livelli massimi. Ma.

Il fatto è che il panino ho provato a scoperchiarlo, a togliere la funzionalità portatile e comoda per accedere alla goduria immediata e piena e di un panino scomodo. E’ che l’altra sera ho rotto due corde durante un concerto e ho suonato con due corde in meno. E’ stato arduo , ma bello.

Pane fresco , possibilmente appena sfornato.

Mortadella con pistacchio, tagliata finissima da non più di un’ora.

Panino destrutturato:

sedersi e con calma preparare il rito, avendo cura della tavola. Il caos e l’orgia dei sensi vanno bilanciati con una forma che in parte compensi il senso di colpa. Altrimenti diventa pornografico, e il piacere intenso con il porno c’entra poco.L’orgia libera e senza controllo è molto meno intensa di un’orgia con delle regole. Il non potere tutto esalta ciò che invece si può fare.

E quello che si può fare è pizzicare il pane senza tagliarlo e adagiando sul boccone appena staccato dalla baguette una fetta intera di mortadella lasciandola cadere morbidamente sulla mollica. Si piegherà su sé stessa in maniera così naturale che sarà impossibile non apprezzarne le forme.

Eccolo lì il panino, pronto per essere addentato. Un panino di almeno otto bocconi di questo tipo . Un pezzetto e una fetta .Le curve di mortadella vi accoglieranno morbidamente , una via l’altra ,prima di farvi incotrare la mollica calda e morbida per poi condurvi alla crosta del pane, che desideravate proprio così profumata e croccante dopo tanta morbida voluttà.Non è comodo come una fetta sopra , l’altra sotto e la mortadella al centro: ci si ritrova le mani unte e il tavolo pieno di molliche.

Viva le molliche e le corde rotte.

2 Risposte to “Il panino e l’accordatura standard. Teorema della comodità.”


  1. 1 Joe aprile 5, 2008 alle 9:55 am

    …questo blog mette una certa fame…
    ma anche suonare a quanto leggo:
    Che l’appetito vien suonando?
    Ciao Mr panino.
    E’ l’ora della pappa.

  2. 2 buzzychicken aprile 5, 2008 alle 11:37 am

    @joe: buona pappa


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